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Storia e leggenda del "Cunt de Carùc"

Ultima modifica 13 aprile 2021

Una tradizione, in parte scritta e in parte tramandata dalla memoria dei vecchi, dice che in quel castello il conte Carugo (il personaggio è ancora storicamente da identificare) commettesse soprusi, violenze e delitti di ogni genere; che vi fossero inoltre trabocchetti e cunicoli sotterranei, in realtà tuttora esistenti. Narra inoltre la tradizione che il conte insidiasse le ragazze del paese e che una di queste, avvertita del suo sopraggiungere, nella fretta di chiudersi in una cassapanca, si tranciò un dito; si racconta infine che la popolazione, stanca delle soperchierie di questo conte, affidasse ad un barbiere l'incarico di ucciderlo mentre gli radeva la barba. Alcune memorie orali dicono che il castello del "Cunt Carùc" comprendesse anche l'attuale "curt del Vilùm" in via Diaz e che la torre servisse da osservatorio sulla pianura: che fosse una sola proprietà lo testimonia il cunicolo (La "tana del cunt Carùc" dicevano gli anziani) che unisce nel sotterraneo le due residenze. Un altro cunicolo sotterraneo portava alla pianura.


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